lunedì 18 febbraio 2013

I Rom si raccontano


Che nell'agenda politica e in campagna elettorale non siano presenti i diritti umani è abbastanza evidente: ancor di più si evita di parlare dei Rom, dei Sinti o di altre minoranze se non con toni allarmistici.
Nel mese di gennaio, secondo un monitoraggio effettuato da Casa della carità di Milano, si sono registrati sui media italiani almeno 51 episodi di incitamento al razzismo e 155 casi di informazione scorretta. Informazione scorretta perchè, nonostante i pregiudizi ancora diffusi sui Rom, molte famiglie appartenenti a questa etnia hanno fatto il possibile per uscire dalla situazione di povertà e di esclusione. Molti di loro, infatti, oggi possiedono una casa e un lavoro e mandano regolarmente i figli a scuola.
Solo attraverso una conoscenza diretta e approfondita si superano i pregiudizi ( e le paure ad essi legate) sulle persone, sui popoli, sulle situazioni: per questo motivo, Casa della carità ha organizzato, per martedì 19 febbraio alle ore 18.00 presso l'Auditorium, l'incontro dal titolo: “Essere cittadini oltre ogni discriminazione. I Rom si raccontano”. All'incontro parteciperanno le famiglie rom seguite dalla Fondazione Romanì Italia e dal Centro Ambrosiano di Solidarietà e con loro dialogheranno Don Virginio Colmegna, presidente di Casa della carità, Marco Aime – antropologo dell'Università degli Studi di Genova e autore del libro “La macchia della razza” – e Nazzareno Guarnieri, presidente della Fondazione Romanì Italia.


La Fondazione Romanì Italia promuove, inoltre, la “Campagna Tre Erre” (3R): Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni.
Con il contributo di privati, istituzioni, enti pubblici, aziende e istituti di ricerca, la campagna si pone l'obiettivo di far accettare l'identità e la diversità di tutte le minoranze, senza più costringerle a nascondersi.
Il progetto, infatti, vuole dare una risposta ragionata alla rappresentazione sociale negativa che si abbatte sui bambini e i giovani rom, con questa campagna di comunicazione progettata - con la partecipazione attiva di professionisti rom della comunicazione - per il riconoscimento pieno dei diritti di rom e sinti: solo così queste persone potranno intraprendere percorsi positivi, sull'esempio di quelli già imboccati dai partecipanti alla serata del 19 febbraio.