venerdì 22 febbraio 2013

Rapporto Human Rights Watch: l'Italia respinge in Grecia i minori non accompagnati




La Grecia e l'Italia affrontano continuamente pressioni migratorie perchè sono Paesi alle frontiere esterne dell'Unione europea.
Ahmed è uno dei tanti migranti. E' riuscito a nascondersi sotto un camion e salire a bordo di un battello diretto verso un porto italiano. Dopo 18 ore di viaggio, incastrato tra la cima di una scatola ed un asse, è riuscito ad arrivare in Italia, ma qui la polizia lo ha arrestato. Ahmed era un minorenne, scappato dall'Afghanistan che racconta di non aver avuto un traduttore a disposizione che lo aiutasse a spiegare la sua storia: in Italia non ha mai avuto né un avvocato, né un rappresentante di una Ong che lo informassero sui suoi diritti. Dopo quattro ore dal suo arrivo, Ahmed è stato rispedito in Grecia sulla stessa nave sulla quale era arrivato.
Questa è una delle storie riportate dal sito di Human Rights Watch su cui si può leggere il rapporto, pubblicato il 22 gennaio scorso, sui respingimenti in Grecia degli stranieri che chiedono asilo nel nostro Paese.
Basato su 29 interviste a migranti e richiedenti asilo – uomini e ragazzi – che sono stati rispediti in Grecia da parte dei funzionari di frontiera italiani (oltre che sugli interventi di operatori e funzionari di governo), il rapporto documenta le procedure burocratiche a cui vengono sottoposte le persone che, ogni anno, raggiungono il suolo italiano nascoste sui traghetti, dopo viaggi pericolosi e interminabili.
Nonostante le indicazioni del Comitato delle Nazioni Unite sui Diritti dell'Infanzia e il Piano d'Azione dell'UE sui Minori non accompagnati, molti dei migranti intervistati hanno lamentato di essere stati confinati in cattive condizioni e di essere stati addirittura ammanettati per tutta la durata del viaggio di ritorno in Grecia senza avere la possibilità di accedere a cibo, acqua e servizi igienici.
Si sono verificati, inoltre, numerosi casi di errori nella procedura di screening del minore (per esempio nel rilevamento dell'età) che si aggiungono, come detto, alla mancanza di fornitura di avvocati, interpreti, servizi che vadano a protezione della persona e dei suoi diritti.
In base al diritto internazionale, invece, l'Italia “ha l'obbligo di verificare se chi esprime il timore di una persecuzione qualora respinto abbia invece bisogno delle protezioni internazionali accordate ai rifugiati”. Le norme internazionali statuiscono anche che un minore non accompagnato debba essere accolto affinché ne vengano garantiti i migliori interessi”, sempre come si legge sul rapporto di Human Rights Watch.
Una volta ritornati in Grecia non esistono strutture di accoglienza adeguate, per cui molte persone respinte dall'Italia sono abbandonate a se stesse oppure destinate ai centri di detenzione e qui le loro condizioni sono state definite dal Commissario europeo per gli Affari Interni, Cecilia Malmstrom, “semplicemente terribili”.