venerdì 8 febbraio 2013

Tunisia nel caos: ucciso il leader dell'opposizione


A due anni dalla rivoluzione dei Gelsomini, la Tunisia è nel caos.
Ieri è stato ucciso, a colpi di pistola, Chokri Belaid. Attivista dei diritti umani, Belaid era uno dei maggiori esponenti di Nidaa Tounes - una nuova formazione politica che, presto, è diventata la più importante nell'opposizione al governo tunisino – e si è battuto per un Paese laico e contro il pericolo di derive islamiste da parte del partito governativo, Ennhada.
Il partito islamico, al potere, respinge le accuse di essere il “mandante” dell'omicidio, attribuendo a forze sovversive la responsabilità di questo crimine. Il Premier, Hamadi al Jebali, ha annunciato che scioglierà il governo per formarne uno di tecnici, un esecutivo di solidarietà nazionale, e che i ministri attuali non si presenteranno alle prossime elezioni, in occasione delle quali saranno inviati osservatori internazionali, come ha riferito l'emittente Al Jazeera.
Intanto nel Paese la tensione è altissima: migliaia di persone si sono riversate lungo l'avenue Habib Bourguiba, a Tunisi, diretti alla sede del Ministero dell'Interno, urlando slogan contro il governo/regime. I manifestanti hanno lanciato pietre contro le forze di sicurezza e la Polizia ha risposto con granate e lacrimogeni; un ragazzo è stato arrestato dopo essere stato trascinato tra le barricate e il filo spinato; un altro, a Gafza, è rimasto ucciso durante un violento scontro con gli agenti di sicurezza e centinaia di persone sono scese in piazza anche a Monastir.
Oggi si svolgeranno i funerali di Belaid: il sindacato più importante della Tunisia ha indotto uno sciopero generale in tutto il Paese e anche la giustizia tunisina si fermerà per due giorni, in segno di protesta contro questa uccisione.