venerdì 1 marzo 2013

Crimini contro l'umanità in Siria: uccisi anche bambini e anziani

A Roma si è appena concluso il summit sulla Siria a cui hanno partecipato nove ministri degli Esteri dei Paesi “amici della Siria” (tra questi l'Italia rappresentata da Giulio Terzi e l'America con John Kerry) che, in un comunicato, hanno scritto: “il regime deve porre un termine immediato ai bombardamenti indiscriminati contro le aree più popolate perchè si tratta di crimini contro l'umanità e non possono rimanere impuniti”.
Crimini contro l'umanità. E questa umanità è composta da civili e, in particolare, da bambini, adolescenti e anziani.
L'altro ieri sera, nei villaggi a sud della città di Aleppo, sono morte oltre 70 persone per mano delle forze fedeli al presidente Bashar al Assad; tra queste, il centro di documentazione delle violazioni in Siria – in collaborazione con gli attivisti dei comitati di coordinamento locali – ha identificato un bambino di soli 8 mesi, Radia Khalif, e due suoi fratellini, Hussein e Ali.
Ricordiamo, inoltre, che, a fine gennaio, sono stati recuperati circa 65 corpi senza vita di adolescenti nel fiume Qewak, sempre nella parte sud occidentale di Aleppo; probabilmente i ragazzi sono stati uccisi con un'unica raffica di armi da fuoco e c'è la certezza che altri cadaveri potranno essere restituiti dall'acqua.
L'ultimo rapporto diffuso dalla Commissione di inchiesta delle Nazioni Unite parla di torture inflitte agli oppositori, omicidi mirati e di massa, coinvolgimento dei minori, violenze sessuali , atti atroci che si sono ripetuti per tutta la durata del conflitto che prosegue, ormai, da due anni; questo aveva già indotto l'attuale Ministro degli Esteri italiano, nei giorni scorsi, a dichiarare che: “l'esercito siriano sta combattendo una battaglia assolutamente inaudita di massacro della popolazione. E' andato ben al di là di qualsiasi altra repressione vista in altri Paesi della primavera araba qualcosa che nel nostro mondo non dovrebbe esistere, qualcosa che rasenta la pulizia etnica e i crimini contro l'umanità”.
I ministri che hanno partecipato al summit di Roma si sono impegnati a dare un maggior supporto politico e materiale alla Coalizione nazionale siriana, come unica e legittimata rappresentanza del popolo siriano, a fornire una maggiore assistenza all'interno del Paese e a condannare tutte le forze che forniscono armi al regime di Assad.