lunedì 11 marzo 2013

Il Presidente USA e le leggi discriminatorie

Barack Obama è tornato a parlare a favore della parità dei diritti per le coppie omosessuali. Il Dipartimento di Giustizia dell'amministrazione Obama si è, infatti, rivolto alla Corte Suprema di Washington per l'abolizione dei paragrafi del “Defense of Marriage Act” che vietano alle coppie gay di usufruire degli stessi diritti di quelle etero in relazione ai benefici previdenziali, fiscali e relativi all'immigrazione.
Il “Defense of Marriage Act” era stato approvato, in un primo momento nel 1996, da Bill Clinton per ottenere consensi da parte dei conservatori ed era, poi, stato confermato da George W. Bush, nel 2005, che lo trasformò nell'emendamento della Costituzione, secondo il quale si definisce “unione matrimoniale” solo quella tra un uomo e una donna.
Secondo l'amministrazione Obama, invece: “Impedire ai coniugi dello stesso stesso di godere di benefici federali significa discriminare molti gay e lesbiche legalmente sposati in base alle leggi degli Stati dove risiedono, ostacolando la loro possibilità di contribuire alla società”. Inoltre i paragrafi del “Defense of Marriage Act” sono in palese contraddizione con il Quinto Emendamento della Costituzione sulla parità dei cittadini davanti alla legge.
Ricordiamo che proprio Barack Obama, nel suo recente discorso per l' Inauguration Day, si era detto pronto a combattere l'omofobia, da lui equiparata alle discriminazioni nei confronti delle donne e degli afroamericani.
Per sottolineare l'importanza di questo punto, durante la cerimonia di insediamento al Campidoglio, Obama ha invitato il poeta Richard Blanco.
44 anni, omosessuale dichiarato, di origine cubane: un ispanico gay. Due caratteristiche per poterlo definire un “diverso”, secondo alcuni.
Invece sia il Presidente degli Stati Uniti sia Blanco hanno dato un grande segnale di apertura e di cambiamento, come confermato dallo stesso scrittore: “ Il tema centrale della mia poesia è la ricerca dell'identità, individuale e di popolo: io concepito a Cuba, nato in Spagna e assemblato a Miami, ho cercato con testardaggine e sofferenza di capire la mia natura di nuovo americano, di omosessuale, senza radici geografiche, ma con un forte senso di appartenenza spirituale”. E, dopo l'elezione di Obama nel 2008, aveva aggiunto: “Ho visto la mia storia ed insieme la fotografia di un profondo cambiamento, la vittoria della solidarietà nella diversità, la tolleranza, il sentirsi uguali pur essendo diversi”. Speriamo che il miracolo continui.