lunedì 29 aprile 2013

Molte donne per il nuovo governo italiano



Cecile Kyenge Kashetu

Nomi nuovi, nomi a sorpresa per la lista dei ministri che compone la squadra del neoeletto Presidente del Consiglio, Enrico Letta. E nella squadra molte donne: alle Pari opportunità e allo Sport la campionessa di kajak Josefa Idem, alla Giustizia Anna Maria Cancellieri, agli Affari esteri Emma Bonino, al ministero dell'Agricoltura Nunzia De Gerolamo, alla Salute Beatrice Lorenzin e Anna Maria Bernini alle Politiche comunitarie.
Ma l'Italia ora ha il suo primo ministro nero: ed è giusto dirlo. Cecile Kyenge Kashetu, ministro dell'Integrazione.
Nata a Kambove, nella Repubblica Democratica del Congo, residente in Italia dall'83, vive in provincia di Modena, sposata e madre di due figli, Cecile Kyenge si è laureata in medicina e chirurgia, con specializzazione in oculistica, già deputata del Pd, è portavoce nazionale della Rete Primo Marzo per cui si occupa di promuovere i diritti dei migranti e i diritti umani.
Il neoministro si è avvicinato alle tematiche dell'immigrazione, ha raccontato in una recente intervista, per le difficoltà che ha vissuto in prima persona: due anni dopo aver conseguito la laurea, non poteva accedere ad un concorso pubblico, come tanti altri immigrati come lei. Come prima donna dell'Africa sub-sahariana ad essere eletta nel Parlamento italiano ha affermato di aver provato un forte senso di responsabilità: impegno e responsabilità che l'hanno sempre guidata nel suo percorso umano e politico.
La scorsa edizione della Giornata senza di noi - lo sciopero dei migranti lavoratori, promosso dalla Rete Primo Marzo - è stata organizzata mettendo al centro della riflessione la libera circolazione delle persone immigrate, una nuova legge sulla cittadinanza e l'abrogazione della legge Bossi-Fini. E proprio queste saranno ancora le battaglie di Cecile Kyenge che, nel 2011, ha sottoscritto e divulgato la Carta mondiale dei migranti che riportiamo di seguito in versione integrale.
Intanto la Lega, attraverso le parole di Matteo Salvini, ha espresso la propria posizione riguardo alla scelta del Ministro per l'Integrazione: “Siamo pronti a fare opposizione totale al ministro per l'Integrazione, simbolo di una sinistra buonista e ipocrita, che vorrebbe cancellare il reato di clandestinità e per gli immigrati pensa solo ai diritti e non ai doveri...Venga in alcune città del Nord, a vedere come l'immigrazione di massa ha ridotto gli italiani a minoranza nei loro quartieri. I governatori leghisti del Nord faranno argine, nel nome del 'prima i residenti, prima gli italiani'”.
Ma Laura Boldrini Presidente della Camera, Emma Bonino (che si è sempre battuta per i diritti civili e umani) agli Affari Esteri e Cecile Kyenge all'Integrazione fanno ben sperare.