mercoledì 19 giugno 2013

Ancora un attacco verbale al Ministro Kyenge

Ma mai nessuno che se la stupri, così tanto per capire cosa può provare la vittima di questo efferato reato? Vergogna”: queste le parole di Doloros, “Dolly”, Valandro, consigliere leghista di quartiere, a Padova e, oltretutto, vice coordinatrice della commissione sanità, interventi sociali e politiche giovanili. Frasi choc rivolte contro il Ministro per l'integrazione, Cècile Kyenge e scritte, pubblicamente, su una pagina Facebook, accompagnate da un articolo scaricato da un sito specializzato nel riportare i crimini degli immigrati.
Questo, purtroppo, è l'ultima di una serie di dichiarazioni offensive e violente nei confronti del Ministro e ha scatenato l'indignazione di tantissimi utenti del social network e della società davvero “civile”.
La diratta interessata ha commentato l'accaduto con grandesaggezza: “ Non rispondo perchè ognuno di noi dovrebbe sentirsi offeso. Questo linguaggio non mi appartiene perchè istiga alla violenza tutta la cittadinanza. Chiunque deve sentirsi offeso, non solo io. Negli anni ho sempre lottato per un linguaggio non violento e questo impegno lo mantengo. Io parlo con tante persone, ognuno ha il proprio modo di pensare, ma non permetto che mi vengano imposti un comportamento e un linguaggio violenti. Vorrei che si difendesse sempre un linguaggio non violento”.
Il Premier, Enrico Letta, ha affermato, riferendosi alle esternazioni della Valandro e alla reazione del Ministro, che: “Cècile Kyenge ha ragione, ognuno di noi dovrebbe sentirsi offeso e anch'io mi sento offeso. Si tratta di parole che non meritano altro commento che il profondo sdegno. Merita invece, Cècile, tutta la solidarietà mia personale, del governo e del Paese”. A queste dichiarazioni si aggiunge anche quella del Presidente della Camera, Laura Boldrini che ha affermato: “ Le parole della consigliera leghista sono inaccettabili, intrise di razzismo e di odio, tanto più gravi perchè pronunciate da una donna con un incarico politico. Conosco Cècile Kyenge da tempo. Ho condiviso con lei battaglie di civiltà sui temi dell'immigrazione e dell'asilo. Le sono ancora più vicina oggi, dopo l'ignobile attacco di cui la ministra è vittima”.
Come spesso accade, la Valandro ha tentato di rimediare con una giustificazione: “E' stata una battuta in un momento di rabbia” per poi autosopendersi. E il Consiglio nazionale della Lega Nord, presieduto da Flavio Tosi, l'ha espulsa.