mercoledì 31 luglio 2013

Il diritto di cittadinanza e il diritto alla salute


Perchè il diritto di cittadinanza è connesso al diritto alla salute? Perchè, nella legge n.94 del 15 luglio 2009, è contenuto il cosiddetto “Pacchetto sicurezza” il quale, con l'intento di contrastare la criminalità, ha introdotto, in Italia, il realto di “immigrazione clandestina”: il migrante senza permesso di soggiorno (perchè senza un lavoro e senza dimora, requisiti fondamentali per ottenere il documento), come conseguenza di questa disposizione di legge, non si reca in ospedale o non chiede cure adeguate, in caso di malattia, per paura di essere arrestato. Anche per questo motivo la Corte di giustizia europea, con la sentenza del 28 aprile 2011, ha censurato l'introduzione del reato di clandestinità in Italia.
Cosa succede a livello sanitario, quindi? Gli stranieri irregolari presenti in tutti gli Stati dell'UE si vedono garantite le cure di emergenza, ma non esiste, da parte dell'Unione Europea, garanzia per la loro assistenza medica e sociale, ovvero la tutela della salute delle persone irregolari è disciplinata dalle norme nazionali, con una grande variabilità tra i Paesi membri dell'UE.
In particolare, nel nostro Paese, il cittadino straniero può godere degli stessi diritti di uno italiano (si può, quindi, iscrivere al SSN, Servizio Sanitario nazionale) se cittadino comunitario, residente in maniera stabile e in possesso del permesso di soggiorno. Lo straniero, invece, sprovvisto del documento può usufruire di cure ambulatoriali o ospedaliere urgenti, di cure continuative per malattie conclamate e di programmi di medicina preventiva, utilizzando i codici STP e ENI i quali permettono le sole cure essenziali e continuative, ma non l'assistenza di un medico di medicina generale.
Questa situazione si ripercuote anche sui figli degli stranieri irregolari: è difficile fare una stima della loro presenza, per cui diventano “invisibili”. Per quanto riguarda l'assistenza pediatrica, questi minori hanno diritto all'assistenza presso consultori familiari, i pronto soccorso, gli ospedali (ma solo per prestazioni urgenti), ma sono esclusi dal diritto di avere un pediatra di famiglia.  
Non solo a livello europeo, ma anche in Italia la situazione cambia tra regione e regione.
E' notizia di pochi giorni fa che il Consiglio regionale lombardo abbia bocciato una mozione con cui si chiedeva proprio di estendere il diritto ad avere il pediatra ai figli di immigrati senza permesso di soggiorno. Questa bocciatura va indiscutibilmente contro la “Convenzione sui diritti del fanciullo” secondo la quale tutti i minori, senza discriminzioni, devono avere accesso all'assitenza sanitaria e va contro anche alla Risoluzione A7-0032/2011 dell'8 febbraio 2011 del Parlamento Europeo che invita gli Stati membri: “ad assicurare che i gruppi più vulnerabili, compresi i migranti sprovvisti di documenti, abbiano diritto e possano di fatto beneficiare della parità di accesso al sistema sanitario e a garantire che tutte le donne in gravidanza e i bambini, indipendentemente dal loro status, abbiano diritto alla protezione sociale quale definita nella loro legislazione nazionale, e di fatto la ricevano”.
A fronte della decisione del Consiglio regionale lombardo, le associazioni ASGI, Avvocati per Niente e Naga hanno intrapreso un'azione civile presso il Tribunale di Milano, affermando che: “ Il problema si pone sia per i bambini figli di cittadini stranieri senza permesso di soggiorno, sia per i figli di cittadini stranieri comunitari che non hanno i requisiti per l'iscrizione al Sistema sanitario nazionale. La disparità di accesso al sistema sanitario configura una una violazione del principio di parità di trattamento e costituisce pertanto discriminazione. I minori non possono mai essere considerati “irregolari”, indipendentemente dalla posizione giuridica dei genitori”.


Una buona notizia, invece, c'è. Lunedi' 15 luglio 2013 a Polistena, in provincia di Reggio Calabria, Emergency ha aperto un Poliambulatorio, il terzo dell'Ong in Italia.
Nasce dalla collaborazione con Libera, la cooperativa Valle del Marro, la Parrocchia Santa Marina Vergine e la Fondazione “Il cuore si scioglie” di Unicoop Firenze.
Emergency aveva iniziato a lavorare in questa zona quasi due anni fa con un ambulatorio mobile; oggi si stabilisce a Polistena in un palazzo confiscato alla 'ndrangheta per continuare a dare assistenza sanitaria soprattutto ai migranti che lavorano come braccianti nelle campagne di Gioia Tauro e anche a tutti coloro che necessitano di cure.
In particolare i pazienti accusano dolori muscolari e alle ossa, dermatiti e patologie gastrointestinali, malattie causate dalle difficli condizioni di vita e di lavoro.
Presso il Poliambulatorio tre mediatori culturali offrono consulenze socio-sanitarie e si occupano del rilascio del codice Stp (Straniero Temporaneamente Presente, che garantisce agli stranieri irregolari l'accesso al Servizio sanitario pubblico).

Poliambulatorio di Polistena (RC)

Via Catena 45, secondo piano

Lunedì-Venerdì ore: 9.00-18.00