venerdì 4 ottobre 2013

L'ennesima strage, in mare


Scriviamo questo articolo con tanta rabbia e tristezza. Lo pubblichiamo senza immagini, video o fotografiche, in segno di lutto. Un ennesimo lutto del mare.
A distanza di soli tre giorni dal naufragio di Scicli, il Mediterraneo si fa tomba per più di 94 persone mentre 250 sono ancora i dispersi.
Migranti dalla Somalia, ma anche dall' Eritrea e dal Ghana, scappati da Peasi in guerra o sotto dittatura. Tra loro anche donne e bambini: tre, in stato di gravidanza, sono state salvate così come trenta minori, tra cui un neonato di due mesi.
La causa di questo naufragio probabilmente è stato un incendio dovuto ad un cortocircuito a bordo del barcone che si è rovesciato sulla costa dell'isola dei Conigli. Nel tratto di mare circostante, chiazze d'olio, pezzi di legno, giubbotti salvagente: tracce di una tragedia che si ripete ormani troppo spesso, una “tragedia immane”, come l'ha definita anche il Premier Enrico Letta, che getta vergogna e sconforto su chi ha a cuore il destino degli altri.
Su quel barcone erano saliti 500 migranti, mentre ora “ci sono morti ovunque” racconta uno dei soccorritori che aggiunge: “ Sono decide i cadaveri, molti galleggiano. Sembra un incubo”.
L'allarme è stato dato dall'equipaggio, sono sette le motovedette impegnate nel recupero delle persone e alle operazioni hanno partecipato anche i pescherecci e le imbarcazioni da diporto: un enorme dispiegamento di forze che sottolinea la gravità della situazione.
Gli uomini, le donne e i bambini superstiti sono stati portati, in elicottero, presso le strutture ospedaliere dell'isola di Lampedusa e presentano sintomi di disidratazione, problemi alla pelle e altri disturbi derivanti dall'aver ingerito carburante. Oltre, ovviamente, allo stato di shock. Molti corpi di chi non ce l'ha fatta sono stati portati nell'hangar dell'aeroporto perchè nel cimitero cittadino non c'è più posto.
Fermato uno degli scafisti; la procura di Agrigento aprirà un'indagine per omicidio plurimo doloso; il Consiglio d'Europa, proprio mercoledì scorso, ha pubblicato un rapporto in cui viene criticata duramente la politica migratoria nel nostro Paese; Strasburgo ha considerato “sbagliate e controproducenti” le misure prese dai nostri governi per gestire i flussi migratori: eppure nulla cambia e il mare inghiotte giovani vite.