lunedì 7 ottobre 2013

Vado a scuola: il diritto allo studio ai quattro angoli del mondo



Jackson, 10 anni, keniota; Samuel, 11 anni, indiano; Carlos, anche lui undicenne, argentino; Zahira, 12 anni, unica femmina, marocchina. Questi sono i protagonisti del documentario, da pochissimo nelle sale italiane, intitolato Vado a scuola, del regista (e viaggiatore) francese Pascal Plisson che segue i quattro bambini nel loro viaggio lungo, difficile e pericoloso, verso la mèta agognata: la scuola, appunto.
Tutte le mattine, Jackson e la sorella attraversano la savana, camminando per 15 km e con il rischio di incontrare elefanti o altri animali feroci; Carlos deve, invece, attraversare l'altopiano della Patagonia in sella al suo cavallo per un'ora e mezza; Zahira scende dai monti dell'Atlante del Marocco, a piedi. Il suo percorso è talmente faticoso che, insieme a due amiche, è costretta a fermarsi in collegio per qualche giorno per poi riprendere il cammino tra valli e sentieri. E poi c'è Samuel, costretto su una sedia a rotelle a causa della poliomelite, che viene trasportato dai due fratelli su strade accidentate.
Sono veri e propri pellegrinaggi, questi viaggi affrontati, con tenacia e coraggio, dai ragazzini che hanno ben chiaro il significato e l'importanza dello studio. Questi bambini sono supportati dalle loro famiglie che, nonostante la povertà e la difficoltà del vivere quotidiano, condividono il loro desiderio di apprendimento e di conoscenza.
Dal punto di vista tecnico il film suscita qualche perplessità: le inquadrature eccessivamente curate nella fotografia e una regia impeccabile tolgono naturalezza al girato; i bambini, qualche volta, sembrano recitare una parte già scritta; la colonna sonora che accompagna le immagini rende il lavoro espressamente didascalico.
Ma resta, comunque, un documentario utile per ricordare, a tutti noi, quanto la possibilità di studiare sia un regalo e un'opportunità, come viene ricordato nell'incipit del racconto filmico: “ Dimentichiamo troppo spesso che andare a scuola è una fortuna. In alcune parti del mondo arrivare a scuola è un'impresa e accedere all'istruzione una conquista. Ogni mattina, a volte a rischio della loro stessa vita, eroici bambini si incamminano verso la conoscenza...”.
Per Jackson, Carlos, Samuel e Zahira andare a scuola è un'avventura, una difficoltà, ma anche una grande gioia: e tutto questo vuol dire vivere e costruire il proprio futuro.