lunedì 17 marzo 2014

La legge svuotacarceri e la giustizia riparativa



Il 19 febbraio scorso è diventato legge il decreto “svuotacarceri” con 147 voti a favore e 95 contrari in Senato senza modifiche rispetto al decreto votato dalla Camera dei deputati.

La legge si pone due obiettivi: quello, appunto, di evitare il sovraffollamento e, di conseguenza, anche quello di garantire maggiori diritti ai detenuti.

La nuova norma prevede: lo sconto di pena con un affidamento in prova ai servizi sociali per i più meritevoli e la liberazione anticipata – che passa da 45 a 75 giorni – sempre per chi tiene una buona condotta. Questa misura vede esclusi i boss e i delinquenti che si sono macchiati di reati gravi. Inoltre, è stato stabilito che il giudice possa decidere di assegnare i domiciliari per gli ultimi 18 mesi di reclusione e tale misura diventa stabile;per la detenzione domiciliare viene ampliato l'uso dei braccialetti elettronici e, in caso in cui il magistrato non lo facesse adottare, deve spiegare le motivazioni della sua decisione, in forma scritta.

Per quanto riguarda i tossicodipendenti: viene ipotizzato l'affido terapeutico nelle comunità di recupero anche in caso di recidiva di reati minori.

Novità importanti, inoltre, per quanto riguarda gli immigrati: è stato abolito il reato di clandestinità ed è stata potenziata l'espulsione immediata in alternativa agli ultimi due anni di pena, in caso di reati minori. Infine, le procedure di identificazione devono essere avviate subito dopo la carcerazione.

Ma, forse, non tanti sanno che, in Italia, si è avviata, da qualche tempo, anche una forma di giustizia che vede a confronto vittima e reo: si chiama “giustizia riparativa”.

La giustizia riparativa o “rigenerativa” considera il reato in termini di danno alle persone per cui l'autore del reato deve porre rimedio alle proprie azioni: il metodo prevede un coinvolgimento e una forma di collaborazione tra l'agente del reato, la vittima e la comunità civile che devono, insieme, trovare una soluzione concordata al danno.

Sempre nel mese di febbraio, l'Associazione per i Diritti Umani ha seguito l'incontro, organizzato dal Centro Asteria, con Agnese Moro (il video dell'incontro è disponibile sul canale Youtube dell'Associazione) e, in quell'occasione, è intervenuta Biancamaria Spricigo, dottore in ricerca presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica di Milano, che ha spiegato l'utilità della giustizia riparativa anche per un eventuale recupero delle persone che hanno commesso azioni sbagliate e per un loro possibile reinserimento nella società.


Vi proponiamo il video dell'intervento dell'Avv. Biancamaria Spricigo.