mercoledì 9 luglio 2014

Queste non sono favole: una campagna contro gli abusi in famiglia




Quante bambine e quanti bambini hanno sognato con le favole della Disney!

La sirenetta Ariel, Aurora de La bella addormentata nel bosco, Jasmine e il suo Aladdin. Nella fantasia e sullo schermo quelle giovani donne sono principesse amate e rispettate, ma nella realtà, purtroppo, tutto si trasforma: il sogno e il romanticismo lasciano, troppo spesso, il posto alla brutalità e al dolore.

Saint Hoax - pseudonimo di un artista mediorientale - ha, infatti, lanciato una campagna shock con un progetto dal titolo “Princest Diaries”: le principesse, protagoniste dei celebri film targati Disney, sono ritratte su poster colorati e di grande formato mentre vengono baciate sulla bocca dai rispettivi padri e, in sovraimpressione, ogni immagine riporta una drammatica dicitura: “ Il 46% dei minori vittime di violenza la subisce da membri della famiglia”.

Saint Hoax, in un'intervista rilasciata su Yahoo Movies, ha raccontato che l'idea del progetto nasce dal racconto di una sua amica di lunga data che gli ha confessato di essere stata vittima di abusi, da parte del genitore, fin dall'età di sette anni: “Le ci sono voluti 14 anni per essere in grado di raccontare a qualcuno quella traumatica esperienza. Quella storia mi ha scioccato nel profondo. Ho usato le principesse Disney perchè è un linguaggio visuale dal quale l'audience, alla quale mi riferivo, sarebbe stata attratta”, ha detto l'artista.


L'intento è, quindi, proprio quello di denunciare e di indurre a farlo chi è ancora una vittima, ma ha paura di uscire allo scoperto. Le statistiche dicono che il 46% delle bambine sotto i 12 anni subiscono violenza in famiglia e questo dato si riferisce ad una ricerca effettuata, fin dal 1992, dal Dipartimento di Giustizia americano e i dati recenti testimoniano che almeno il 58,7% degli abusi sui minori avvengono da parte di conoscenti.

Un progetto, una campagna shock per garantire alle bambine e ai bambini protezione e fiducia: ma la Disney, la più famosa casa di produzione cinematografica del mondo, non ha sostenuto pubblicamente questa campagna.