mercoledì 13 agosto 2014

I diritti negati delle baby prostitute




(foto: Unicef.it)
L'Associazione per i Diritti Umani si occupa anche dei diritti dei minori e, quindi, riteniamo importante ricordare che le ragazzine dei Parioli, di Ventimiglia e, purtroppo, di altre zone italiane che hanno venduto il proprio corpo in cambio di denaro sono ancora bambine, se non nel fisico, sicuramente dell'anima e nella psiche. Hanno sbagliato, abbagliate dal guadagno facile, deviate da una società che ti considera solo in base all'apparenza, trascurate da famiglie poco attente. E ora vanno aiutate, con un percorso psicanalitico adeguato, e tutelate. Vanno, invece, puniti duramente i loro sfruttatori e i clienti, spesso padri e mariti o anche singles senza scrupoli che hanno perso, loro sì, il diritto di essere chiamati “uomini”.

Il Garante per l'infanzia e l'adolescenza, Vincenzo Spadafora, qualche settimana fa ha commentato con queste parole la vicenda della prostituzione minorile a Ventimiglia e nel resto d'Italia: “ Gli adulti che inducono le minorenni alla prostituzione vivono tra noi, sono i nostri colleghi, i nostri amici, i nostri fratelli, i nostri padri. E' inaccettabile la tolleranza che la nostra società sembra mostrare contro questi reati". "Avevo espresso la mia preoccupazione sul modo in cui i media riportarono la notizia delle adolescenti che si prostituivano a Roma. Indugiare sui particolari, sui dettagli dei luoghi e delle modalità degli incontri ha distratto l'attenzione dalla gravità dei fatti narrati, in termini di violazione dei diritti delle minorenni coinvolte, rendendo tali situazioni 'accettabili' e, potenzialmente, emulabili. Altrove, in Italia, due ragazze hanno trovato spunto da questi racconti per proporsi via web. Sono rimasto particolarmente colpito dal tono delle loro dichiarazioni, cosi' simili a quelle dell'episodio precedente. Colpito dalla mancanza di rispetto per loro stesse, dalla loro pretesa di poter gestire le relazioni con i clienti, dallo scarso valore attribuito al loro corpo, alle loro emozioni, ai loro sentimenti. Provengono da famiglie normali che alle ragazze non fanno mancare nulla: sono studentesse, disponibili in orari pomeridiani; rispettano quindi, apparentemente, i tempi e i modi di vita delle ragazze della loro età. E così mi chiedo, quanto ascoltiamo realmente i nostri adolescenti?".

"Sono vicino a queste famiglie e credo che il modo migliore per rispettare il loro dolore sia impegnarci, tutti i giorni, tutti noi adulti, insieme ai bambini e ai ragazzi, per rendere non soltanto giuridicamente ma anche eticamente inaccettabili tali pratiche. Questo episodio più di altri ci dimostra come tutti possiamo avere un ruolo per cambiare queste situazioni. Gli stessi uomini che decidono di procurarsi del sesso a pagamento possono, quasi paradossalmente, fare la differenza" (si legge anche su www.sanremonews.it).

Ci permettiamo di consigliare un saggio molto utile se siete genitori, nonni, insegnanti, operatori...Se vi occupati di adolescenti o se volete approfondire gli argomenti relativi a questa fase così delicata della vita: L'epoca delle passioni tristi, di Miguel Benasayag e Gérard Schmit, edito da Feltrinelli.