giovedì 28 agosto 2014

L'appello per Gaza di MEDU, Medici per i Diritti Umani





Pubblichiamo anche noi l'appello ufficiale di Medici per i Diritti Umani con preghiera di divulgazione. Grazie. 

Alla luce dei gravi danni subiti da ospedali, cliniche e dal personale medico nella Striscia di Gaza, Medici per i Diritti Umani-Israele invia una comunicazione urgente al Procuratore Generale e al Ministro della Difesa:

Devono essere adottate tutte le misure di sicurezza per evitare di colpire il personale medico e di mettere in pericolo le strutture sanitarie mentre continuano i combattimenti nella Striscia di Gaza.
Roma, Tel Aviv, 24 luglio 2014 – Medici per i Diritti Umani Israele (Physicians for Human Rights Israele – PHR Israele) ha inviato il 22 luglio una lettera al Procuratore generale e al Ministro della Difesa di Israele, denunciando i danni subiti da numerose strutture sanitarie e dal personale medico e le difficoltà di evacuare i feriti nel corso degli attacchi militari a Gaza. La lettera, firmata da Ran Cohen, direttore esecutivo di PHR-Israele e dagli avvocati Tamir Blank e Adi Lustigmanù, afferma “ci rivolgiamo a voi alla luce dei tanti, dei troppi danni subiti sia al corpo che allo spirito dal personale medico nonché alle strutture nella Striscia di Gaza”. La lettera si aggiunge ad altri comunicati che PHR-Israele e altre organizzazioni hanno diffuso per contestare la politica di attacco a Gaza, i danni all’ospedale al-Wafa, e sottolineare l’urgente bisogno di mettere in atto un meccanismo che regoli l’evacuazione dei feriti.
A causa degli intensi combattimenti nella zona della Striscia di Gaza è difficile raccogliere informazioni sul terreno, ma secondo i dati che PHR-Israele ha ottenuto da varie fonti, tra cui la sezione di emergenza del Ministero della Sanità Palestinese a Ramallah, che opera in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, al 21 luglio 2014 sono stati danneggiati, direttamente o indirettamente, cinque ospedali, sei cliniche e i centri di primo soccorso nella Striscia di Gaza, 23 membri del personale medico sono stati feriti e tre sono stati uccisi (l’elenco completo è compreso nella lettera). Il danno più recente è stato registrato ieri presso l’ospedale della Mezzaluna Rossa Shuhadat di Al-Aqsa a Deir Al-Balah, apparentemente a causa di un colpo diretto sull’ospedale. Questo attacco ha causato la morte di cinque persone (tra cui dei medici), ha ferito circa 70 persone, e ha causato importanti danni strutturali all’edificio e due ambulanze sono state colpite mentre evacuavano dei feriti.
PHR-Israele sottolinea che le Convenzioni di Ginevra garantiscono protezione alle strutture e al personale medico mentre svolgono il loro ruolo. L’Alta Corte di Giustizia israeliana ha detto, in merito a queste misure di protezione, che, anche nel caso in cui vi sia una preoccupazione ben fondata che la struttura medica venga utilizzata impropriamente, questa non consente una violazione radicale dei principi umanitari. “Va ricordato che per alcuni pazienti non ci sono le condizioni pratiche per spostarli in un’altra struttura, a ciò si aggiungono le difficoltà dei civili nella Striscia di Gaza per i quali talvolta non è possibile l’evacuazione a causa di Hamas o delle circostanze oggettive provocate dal conflitto. Infine deve essere sempre accertato che una determinata struttura sanitaria abbia effettivamente fatto parte delle attività militari e che vi sia una necessità militare immediata di colpirla”.
I numerosi casi di danneggiamenti riportati in questo comunicato sollevano gravi preoccupazioni sul fatto che l’esercito non stia operando secondo le norme del diritto internazionale, o intenzionalmente e per “ordini superiori” o per il fatto che le direttive riguardanti le strutture mediche non sono state inserite nelle linee guida o restano inapplicate sul terreno.
Alla luce di questo, e al fine di evitare ulteriori danni alle strutture mediche e ai membri del personale sanitario, PHR-Israele chiede che l’esercito cessi di impegnarsi in operazioni che mettono illegittimamente in pericolo il personale medico, e chiede che nelle linee guida vengano inseriti i divieti e le limitazioni che si applicano alle strutture mediche e al personale. Inoltre, PHR-Israele esige che avvenga un ripensamento immediato, e che l’esercito programmi le proprie azioni in modo da ridurre al minimo la possibilità di altri danni di questo tipo in futuro, e che venga fatta una revisione retroattiva e che si tenga conto dei danni già inflitti.


Per ulteriori informazioni: Lital Grossman, Spokeswoman, Physicians for Human Rights – Israel 052-3112136 media@phr.org.il
Ufficio stampa MEDU – 3343929765 / 0697844892