martedì 16 settembre 2014

Il manifesto dell'antimafia




Mentre Don Luigi Ciotti viene minacciato da Riina, noi rispondiamo a gran voce con la recensione di un libro importante e ve lo consigliamo di cuore. Stiamo parlando del Manifesto dell'Antimafia del Prof. Nando dalla Chiesa, edito da Einaudi.

Il Professore - docente di di Sociologia della criminalità organizzata presso l'Università degli studi di Milano - ha calcolato, insieme ai suoi studenti, che una tangente pagata alle mafie ha lo stesso valore economico di duemila assegni di ricerca: sostegno allo studio, sostegno al lavoro. Tutto questo sottratto alla società e ai cittadini onesti.

Parte proprio da qui l'ultimo lavoro di Nando dalla Chiesa: dalla mentalità, dalle pratiche quotidiane, diffuse e sotterranee, che alimentano la forza della criminalità. La mafia non è solo al Sud, la mafia non intacca solo politica e finanza; la mafia si annida nella mancanza di valori positivi e di indifferenza verso il Bene comune. Non a caso il professore definisce la 'ndrangheta come una “forza sociale criminale” perchè riguarda i comportamenti sociali, quindi anche quelli di ciascuno di noi.

Le mafie hanno un'anima, si continua a leggere nel testo, un'anima nera che si può tradurre in tabelle e schemi concreti. Si fa riferimento a tre “C” che non vanno sottovalutate: quelle dei complici, del concorso esterno e, soprattutto, dei codardi.

Il saggio si rivolge a tutta la società civile e, in particolare, ai giovani che forse si sentono schiacciati e scoraggiati da quella zona grigia, da quella palude (culturale, politica, istituzionale) che non riesce a sbloccare la situazione, per paura o per interesse...Pensiamo alle vicende che stanno caratterizando l'organizzazione di Expo 2015. Ma sono proprio loro, i giovani, portatori di speranza e di futuro e noi più grandi abbiamo il dovere di indicare e di ricordare che la strada è sempre e soltanto quella dell'etica e della giustizia.