mercoledì 29 ottobre 2014

Carcere, lavoro, economia



Mentre nel nostro Paese si cerca ancora di capire quali siano le misure adatte a risolvere il problema del sovrafollamneto carcerario, una soluzione potrebbe arrivare dalla Gran Bretagna dove, nel 2007, l'emergenza del sovraffollamento superò le 87mila unità. Tony Blair, l'allora premier laburista, annunciò la creazione di nuove strutture e, allo stesso tempo, decise di ridurre la pena di circa tre settimane per 25mila detenuti, condannati a 4 anni (o al di sotto di questo periodo).

Sempre in Gran Bretagna esiste un istituto di pena, quello di Peterborough, dove ci si aspetta che, nel 2014, il tasso di recidiva di 3mila carcerati scenda almeno del 7,5% perchè questi sono stati inseriti in programmi di reisenrimento socilae attraverso varie atività lavorative, finanziate con 5 milioni di sterline di 17 investitori privati. Tali investitori, se tutto andrà bene, potranno incassare un rendimento annuo del 13% per i successivi otto anni, pagato dal Ministero della Giustizia.

Stiamo parlando dei “social impact bond”, ovvero di prodotti finanziari che, alla scadenza, garantiscono un rendimento agli investitori privati, solmanete nel caso in cui venga raggiunto il risultato prestabilito che deve riguradre necessariamente un progetto di utilità sociale.

Questo modello di economia sarebbe utile non solo per gli investitori privati, ma anche per altri soggetti: infatti, se si debella la recidiva, vengono commessi meno reati e questo comporta un risparmio di denaro per carcere e repressione e, quindi, anche un risparmio anche per lo Stato; inoltre, le associazioni no profit che si impegnano per avviare progetti di formazione professionale nelle carceri, troverebbero i finanziamenti necessari proprio nel mercato finanziario.

Dei “social impact bond” si sta iniziando a parlare anche in Italia, con la speranza che possa essere una strada corretta per il reinserimento sociale di chi ha commesso un errore, qualora ci siano le condizioni di recupero.



Vi ricordiamo che l'Associazione per i Diritti Umani ha organizzato un incontro su questi e molti altri temi per venerdì 31 ottobre, alle ore 19 con la presentazione del documentario LEVARSI LA CISPA DAGLI OCCHI, alla presenza dei registi e dell'Associazione per i diritti dei detenuti. Presso il Centro Asteria, Piazza Carrara 17.1, ang. Via G. da Cermenate, 2 (MM Romolo, Famagosta, Milano)