domenica 28 giugno 2015

Non solo cibo: l'Arte contemporanea degli artisti romeni a Expo2015




Inaugurazione: 1 luglio 2015, ore 16 00 presso il Padiglione della Romania

     testi a cura di di Tatiana Martyanova - critico d'arte




Per me i colori sono degli esseri viventi, degli individui molto evoluti che si integrano con noi e con tutto il mondo. I colori sono i veri abitanti dello spazio. Yves Klein


Siamo nel Padiglione Romania all’Expo 2015 a Milano, all'interno di un tipico villaggio romeno “nascosto” e “ritrovato” nella capitale italiana dell’arte contemporanea. 

In questo apparente antagonismo ci troviamo di fronte a opere d’arte, in un percorso tra passione, energia e contemplazione, tutte create ad hoc per l’evento unico di Expo 2015.

A rappresentare gli Artisti romeni in mostra per Expo 2015 ci sono Cristina Lefter, Calina Lefter, Lavinia Rotocol, Nelu Pascu, Tudor Andrei Odangiu e Leonard Regazzo, artisti che da anni vivono nel Belpaese trasmettendo la loro cultura nei versi delle proprie “poesie visive”. 

Nel continuo divenire artistico, tre donne e tre uomini rintracciano la propria identità culturale, spesso tramite la commemorazione dei più grandi personaggi del paese d’origine. Così diversi negli stili e nelle tecniche, dalla pittura olio su tela, agli smalti e acrilici in tecnica mista, alla fotografia, gli artisti raccontano le loro verità del visibile. Il colore è l’unico elemento indispensabile a metterli tutti in comunicazione.

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Cristina Lefter, classe 1976, presenta in mostra una nuova visione della propria arte. Con la sua caratteristica tecnica dripping fa gocciolare gli smalti su tela creando così dei mondi misteriosi. A rispecchiare la sua personalità artistica forte e passionale sono i colori sgargianti che plasmano un’evoluzione figurativa dalla tradizione all’astratto action painting di Jackson Pollock, creando così una magia. Il quadro presentato all’Expo 2015 infatti nasconde un enigmatico volto e invita lo spettatore a scoprirlo, velato nelle linee astratte: vi è Maria Tănase, la “Edith Piaf” romena. La cantante dipinta così appare all’Esposizione Mondiale per la seconda volta dopo quella di Parigi 1937 dove rappresentò la Romania.

I colori dei pensieri, invece, costruiscono i quadri di Calina Lefter, classe 1978. Con la tecnica mista su tela l’artista cerca di oltrepassare i confini della realtà creando attraverso i paesaggi romeni, un ricordo, un pensiero, un momento. In occasione dell’Expo 2015 l’artista fa un omaggio al poeta storico romeno Mihai Eminescu, con dei colori teneri ma d’intensità unica, che ci inoltrano nel profondo della poesia pura.

Il lavoro di Lavinia Rotocol (1967) è una ricerca sulla natura di emozione, che l'artista definisce “eternità effimera”. Attraverso i colori di struttura leggera e la pennellata decisa Rotocol fa emergere l’energia, la verità da qualsiasi momento della vita: come se fossero dei frammenti del cinema catturati in un attimo fuggente. Entrando nell’atmosfera delle emozioni, si crea così l' “Energia”.

Tudor Andrei Odangiu, nato nel 1976, è un decoratore e restauratore di opere d’arte, affreschi e mobili. Questo influenza molto il suo stile: lavora spesso con il passato e quindi tutta la sua opera artistica ha un forte legame con la tradizione. Come afferma lui stesso, il particolare interesse verso la pittura fiamminga lo aiuta a portare la luce all’interno del quadro. Sono i colori luminosi a trasmettere il carattere e la passione dell’artista, racchiusi nel tema della lotta, della forza e della passione. Non a caso a lottare sull’arena dei colori sono sovente i tori, ciclicamente protagonisti nella storia delle arti visive, qui studiati con scrupolosa attenzione artistica.

Nelu Pascu, nato nel 1963, è un artista affermato in Romania, lavora nell’ambito dell’astratto concettuale. Spesso però si dedica anche al figurativo dipingendo soprattutto delle città, a volte facendole vedere come le mappe dei percorsi quasi planimetrici, come se fossero viste e vissute dall’alto. La scelta cromatica e quella materica nelle sue opere è sempre dettata da un bisogno interiore, ribadisce Nelu Pascu, non è mai la mente a comandare la sua pennellata. La sua arte non è razionale bensì proveniente dall’animo del pittore con un forte legame con le proprie radici che senza dubbio influenzano tutto il lavoro dell’artista, sia a livello della tecnica sia nei temi elaborati. Il colore nasce dalla luce. Sappiamo che scrivere con la luce è la prerogativa della fotografia, traendo il significato dall’etimologia stessa della parola.

Leonard Regazzo, 1970, dipinge con la luce – lavora con la fotografia, riflettendo sulla realizzazione d’immagini fotografiche senza utilizzo della machina stessa. L’artista elabora quindi la tradizione dei fotogrammi di Moholy-Nagy come anche dei rayogrammi di Man Ray. Il lavoro di Regazzo potrebbe essere definito come creazione enigmatica delle nuove materie (l’artista scansiona le bolle di sapone lanciando una lunga ripresa ad alta risoluzione): fortemente astratte queste figure sullo sfondo nero, portano lo spettatore nell’immenso infinito. Tutti gli artisti romeni in mostra vivono in Italia, sono giovani e ambiziosi nell’acquisizione del ruolo di messaggeri tra i loro due paesi, rapportandosi armoniosamente ai valori del proprio patrimonio culturale. La scoperta del proprio universo artistico nel profondo dell’anima di ognuno di loro racchiude un contributo alla propria cultura, una ragione di vita