giovedì 10 settembre 2015

I rifugiati in cammino abbattono il “Muro di Dublino”. Il commento del Centro Astalli





La colonna di bambini, donne e uomini nel cuore dell’Europa sono quel canale umano che con caparbietà i siriani hanno costruito per sopperire alla mancanza di canali umanitari. La forza di questa gente dà a tutti noi una lezione di civiltà”. Così P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, commenta la decisione di Austria e Germania di aprire le frontiere e accogliere i migranti in cammino dall’Ungheria.

Oggi assistiamo alla caduta del cosiddetto”
muro di Dublino
”, grazie alla volontà e alla determinazione di un popolo in cammino per ottenere quanto viene chiesto incessantemente da anni a un’Europa sorda: pace e libertà.

L’Europa centrale in queste ore sta vivendo la medesima situazione che da anni ormai Italia, Spagna e Grecia si trovano ad affrontare riguardo agli arrivi di migranti forzati da paesi come Eritrea, Somalia, Nigeria dove conflitti atroci, terrorismo e persecuzioni, troppo spesso trascurati dal racconto mediatico, costringono le persone alla fuga.

Il Centro Astalli esorta le istituzioni nazionali ed europee a rendere strutturali e attivi sul lungo periodo 
canali umanitari sicuri
.
Chiede inoltre la
 sospensione definitiva della Convenzione di Dublino e l’istituzione al suo posto di meccanismi di quote permanenti per un'equa distribuzione dei rifugiati tra tutti gli Stati membri visti umanitari europei
.

Invita inoltre la società civile a trasformare l’emotività e la commozione di questi giorni in atteggiamenti costrutti e fattivi  per
 un’accoglienza nei territori che sia dignitosa e rispettosa dei diritti dei rifugiati.