lunedì 21 gennaio 2013

A nome tuo: uno spettacolo teatrale sull'eutanasia



Dal 18 al 21 gennaio, al teatro PimOff di Milano, è in scena (e si potrà recuperare ancora, anche in altre città italiane) lo spettacolo intitolato A nome tuo, per la regia di Roberto Recchia e tratto dall'omonimo romanzo di Mauro Covacich, per Einaudi.
Ilaria è una trentenne con un lavoro da ricercatrice universitaria, una famiglia poco equilibrata e un fidanzato complicato. Ilaria nasconde un segreto: Ilaria è anche Miele, uno pseudonimo, un soprannome perchè da anni dedica la propria vita alle persone che cercano un aiuto per porre fine alla propria esistenza. La giovane donna, infatti, assiste i malati terminali che desiderano la “dolce morte”, fornendo loro i farmaci o gli strumenti adeguati. Ilaria porta avanti la propria scelta - una scelta difficile, ardita e solitaria – con convinzione e determinazione fino a quando incontrerà Grimaldi, un anziano perfettamente sano. Tra i due nascerà un rapporto forte, un legame intellettuale e umano che cambierà profondamente la vita della protagonista.
Anche il Cardinal Martini sosteneva che esistono: “zone di frontiera, dove non è subito evidente quale sia il bene. E' pertanto buona regola astenersi dal giudicare frettolosamente e poi discutere con serenità per non creare inutili divisioni”: il tema dello spettacolo è, infatti, ancora quantomai attuale. In molti Paesi - dagli stati Uniti alla Finlandia, dallo Zimbabwe alla Nuova Zelanda – nascono associazioni che difendono il diritto ad  una morte dignitosa. In Italia l'argomento è diventato oggetto di discussione (e di polemiche) soprattutto dopo il caso di Eluana Englaro.
Un romanzo ritenuto da molti "scomodo”, una pièce teatrale, e un film di prossima uscita - diretto da Valeria Golino - per far riflettere sui confini del libero arbitrio e della dignità , sui nostri diritti e sulla nostra libertà.