giovedì 24 aprile 2014

The special need: l'amore è per tutti


Enea, un nome epico per un ragazzo speciale: Enea ha ventotto anni e soffre di autismo, ma ha anche il forte desiderio di sperimentare il rapporto sessuale. Due suoi cari amici, Alex e Carlo, decidono di aiutarlo e i tre partono, a bordo di uno sgangherato pulmino, per un viaggio on the road, che diventa iniziatico per Enea e istruttivo per gli spettatori.

Questa il soggetto di The special need, il film documentario del regista Carlo Zoratti, alla sua opera prima e già vincitrice del Trieste Film Festival e del Dok Leipzig.

La prima tappa del percorso è l'Austria, in una casa di appuntamenti, ma qui Alex e Carlo si rendono conto che per il loro amico è necessario un incontro con una persona sensibile e in grado di intercettare difficoltà non espresse. Il cammino, allora, riprende per giungere alla seconda tappa: a Trebel, in Germania, dove si trova la sede di un centro che si occupa di assistere disabili nella scoperta della propia sessualità.

Qui balza subito all'occhio la netta differenza nella tutela dei diritti delle persone affette da autismo (o con altri problemi) tra l'Italia e il Nord Europa, in particolare in Germania: nel nostro Paese certi argomenti sono ancora tabù e le istituzioni non se ne occupano nella maniera più adeguata perchè si pensa, anche a livello giuridico, che l'autistico rimanga un bambino che non crescerà mai.

Zoratti è un autodidatta, ma soprattutto è amico di Enea da tanti anni e l'idea del film, come i due hanno raccontato in numerose interviste anche televisive, è nata: “ ...Quattro anni fa, in piedi davanti alla fermata 11 dell'autobus di Udine. Quel giorno gli ho chiesto se aveva una ragazza: io ne avevo conosciute molte, perchè lui no? Nel 2012, quando sono iniziate le riprese, non sapevamo dove sarebbe arrivata la nostra storia, quale sarebbe stata la strada. Ogni giorno Enea cambiava la traiettoria e io dovevo seguirlo, accettando che fosse lui a guidarmi”. Ecco, forse è proprio questo il segreto quando si ha a che fare con persone speciali: lasciarsi guidare, mettendo da parte sovrastrutture e pregiudizi.

Alex e Carlo sono gli “angeli custodi” di Enea e anche Enea, in un finale del film sorprendete nella sua semplicità, dà a tutti una bella lezione, facendo emergere il nucleo fondamentale della sua ricerca che è, in fondo, una ricerca condivisa: il bisogno di amore.